S’è svolto lo scorso 26 gennaio l’incontro periodico del Rotary di Todi durante il quale, nella sala ricevimenti dell’Hotel Fonte Cesia, s’è svolta la cerimonia, semplice ma toccante, dell’ingresso nel Club del dottor Gianfranco De Giusti, romano di origine che da qualche tempo ha scelto di stabilirsi in Umbria, esperto di finanza internazionale con ruoli direttivi nel ramo delle riassicurazioni che lo hanno portato ad operare anche all’estero, in particolare nei paesi del Medio Oriente. A seguire l’intervento di Claudio Sala, dottore commercialista anch’egli entrato recentemente a far parte del Club. Competente e appassionato, Sala ha guidato i rotariani tuderti a riflettere su: ‘Il Terzo settore e il non profit. Work in progress’, un tema quanto mai importante per un’associazione di servizio, attiva proprio in questo ambito.
‘Sono proprio le associazioni – ha spiegato Sala – che, in estrema sintesi, costituiscono la maggior parte del Terzo settore e del non profit. Per il 70/80 per cento si tratta di Organizzazioni di Volontariato (ODV o Associazioni di Promozione Sociale (OPS). Questo ci fa comprendere quanto importante sia la storia di cui queste organizzazioni sono espressione: l’Italia è un Paese con una forte vocazione associazionistica e per costituire un’associazione bastava un piccolo nucleo di persone che si incontrano e decidono di perseguire uno scopo comune. Una circostanza estremamente bella, nobile e gratificante da un lato, dall’altro foriera di tutti quei problemi legati alle responsabilità.”
Il recente riordino della normativa che interessa il terzo settore (con la cosiddetta ‘Riforma del Terzo settore’, sistematizzata attraverso il ‘codice del Terzo settore’, decreto legislativo n.117 approvato il 3 luglio 2017) risponde all’esigenza di riconoscimento di alcune tipologie di organizzazioni non profit italiane impegnate nella tutela del bene comune e a sostegno della comunità, che ha condotto a stabilire regole precise dopo decenni di situazione legislativa frammentata.
La riforma, che in realtà nella sua attuazione è ancora ‘in divenire’, riguarda tutti gli aspetti che definiscono il terzo settore: dalle regole della vita associativa a quelle amministrative, dagli obblighi di trasparenza e rendicontazione alle agevolazioni fiscali, dal ruolo del volontariato al rapporto tra terzo settore e pubblica amministrazione, ma anche le opportunità di finanziamento, la nuova impresa sociale, il servizio civile universale e i centri di servizio per il volontariato.
In questa riforma tutte le tipologie di organizzazioni denominate ‘enti del Terzo settore (Ets)’ sono accomunate nel loro carattere di associazioni, fondazioni o altri enti di carattere privato diverso dalla società, nel loro perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale senza scopo di lucro e nello svolgimento di una o più attività di interesse generale, come azioni di volontariato, e/o produzione, donazioni e scambi di denari, beni o servizi. Tali enti sono anche accomunati dall’iscrizione al registro unico nazionale del terzo settore (Runts) i cui atti (bilanci, verbali, cariche istituzionali e così via) sono diventati (dallo scorso 13 dicembre 2023) di accesso diretto al pubblico.
“E’ un tema vasto – ha concluso il dottor Sala – e molto articolato, sul quale ci sarebbe ancora molto da dire e da riflettere. In ogni caso voglio sottolineare quanto sia importante che la grande passione, la dedizione e la volontà di tutte le persone che operano il questo specialissimo settore siano riconosciute nella loro grandezza e nobiltà, nonché tutelate al meglio.”
Maria Vittoria Grotteschi